giovedì 4 aprile 2013

GLI SPORT PREFERITI DAI RAGAZZI DEL 2012-13



Secondo l’indagine ISTAT n. 49 del 2012, relativa all’anno 2011 (http://noi-italia.istat.it/fileadmin/user_upload/allegati/49.pdf), “L’attività fisica concorre a migliorare la qualità della vita ed è associata positivamente sia allo stato di salute sia alla nascita di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza, contribuendo così alla realizzazione personale e allo sviluppo dei rapporti sociali”. Lo sport è l'insieme di quelle attività fisiche compiute al fine di intrattenere chi le pratica e chi vi assiste, serve inoltre a potenziare o mantenere la forma fisica e a realizzare obiettivi nella competizione attraverso l’abilità non solo fisiche, per vincere una gara, fare gol ecc ,non si deve infatti essere solamente dotati fisicamente ma ci vuole applicazione, costanza, determinazione.
Ai ragazzi di oggi piace praticare sport sia singolarmente ,come nel tennis, nelle arti marziali, nel nuoto, nel golf, nel bowling..., che in squadra, come nel calcio (lo sport preferito in Italia), nella pallacanestro, nella pallavolo...
Secondo il CONI la classifica degli sport più praticati è la seguente:

1)calcio e calcetto
2)sport acquatici
3)ginnastica
4)sci
5)ciclismo
6)tennis
7)atletica leggera
8)pallavolo
9)pallacanestro
10)body building
Cercando la parola ”sport” sui principali siti informativi, infatti, troviamo quasi sempre pagine e pagine sul calcio o sul nuoto). Noi in questi articoli vogliamo invece a parlare di sport meno conosciuti in Italia ma non per questo meno interessanti.

M.M.A.
Con questa sigla si intende la disciplina sportiva delle Arti Marziali Miste, uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l'utilizzo sia di tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate, ginocchiate)sia di tecniche di lotta (proiezione, leve,movimenti corpo a corpo).

Una competizione di MMA inizia con il combattimento in piedi e può proseguire a terra e gli atleti possono vincere ai punti, KO o per sottomissione.

Il termine deriva dal fatto che il formato è concepito all'origine come punto di confronto fra differenti discipline; ma nel corso degli anni queste discipline si sono mischiate, sia dalle tecniche che dalle funzioni di ogni disciplina.


LA STORIA
Le odierne Arti marziali miste sono, nello spirito, le ultime eredi della tradizione dell'antico pancrazio greco.
I greci antichi introdussero questa disciplina nelle giochi olimpici nel 648 a.C. , in essa non solo si combinavano il pugilato e la lotta ma inizialmente il regolamento era molto aperto consentendo agli atleti di usare qualsiasi tecnica possibile per sconfiggere l'avversario.

Questo sport si diffuse anche nella società romana.
Nel 393 a.C. Il re Teodosio,con un editto,proibì le festività pagane,i giochi olimpici come i giochi circensi e anche i giochi dello stesso Pancrazio.

LE REGOLE
Negli anni successivi, le MMA continuarono a diffondersi, svilupparsi, arrivando ad ottenere un interesse capace di rivaleggiare con la boxe e il pro-wrestling.

Anche per questo motivo, dato che i combattimenti potevano risultare troppo cruenti per un pubblico sempre più vasto, oltre che per preservare la salute degli atleti, nella UFC prima e in altre organizzazioni poi si aggiunsero progressivamente regole che limitavano.
I vari tornei nati dopo il 1993 erano tutti identici nella sostanza di base, ma introducevano via via piccole differenze nelle regole che li differenziavano fra loro,in quasi tutti gli stati americani per esempio divennero illegali competizioni di sport da combattimento che non presentassero categorie di peso, protezioni minime e limiti di tempo.

INTERVISTA A GIORGIO PETROSYAN...
I:Ciao Giorgio,prima di tutto volevamo farti i complimenti per la tua nuova vincita a Torino,ma anche perché hai raggiunto 650 alunni che vogliono imparare da te,che ne pensi?
G:Beh, sono veramente molto felice di sapere che moltissime persone sono venute per imparare da me,abbiamo anche battuto il nostro record in Sardegna con 350 persone.
I:Tutti volevamo sapere cosa pensi mentre combatti,mentre stai sul ring davanti all'avversario forte o debole che sia.
G:Io non faccio attenzione a quanto sia forte ma il mio unico obiettivo,il mio unico pensiero è quello della vittoria,mentre combatto penso sempre che non devo lasciare un solo secondo libero l'avversario e non smetto di combattere fino alla fine,fino allo sfinimento.
I:tu sei l'idolo di moltissime persone,ma chi era il tuo idolo quando eri un ragazzo?
G:Non saprei dire con esattezza,da piccolo guardavo molti film di combattimento come quelli di Brus Lee,ma devo ammettere che i miei veri idoli sono quelli tailandesi. Nel mio primo incontro ho avuto l'opportunità di combattere con un fortissimo atleta tailandese,ma avevo solo 17 anni,quindi poca esperienza mentre lui era il numero uno in quel tempo e quindi aveva molta più esperienza di me,diciamo che in quell'incontro ho sofferto molto ma non mi sono arreso,infatti è stato lì che ho dimostrato di avere fegato.
I:Il 18 marzo avrai un incontro con un grande atleta, GIRO cosa ne pensi?
G:Devo ammettere che GIRO è un atleta molto più alto e grosso di me e che forse avrà qualche possibilità di vincere ma ripeto,io farò del mio meglio e non gli lascerò un secondo libero neanche per fiatare.
I:Grazie Giorgio,spereremo in te,ciao
G:Di niente,grazie anche a te

COMMENTO DI GIULIO ROMANO
Alcune persone pensano che M.M.A. sia uno sport per persone aggressive,violente,che vogliono scaricare la loro rabbia su qualcun altro.
In realtà è tutto il contrario. Secondo me,per praticare questo sport bisogna essere pazienti,leali nei combattimenti,essere umili perché c'è sempre qualcuno più bravo.
Questo tipo di combattimento mi è piaciuto fin dall'inizio perché mi sembrava meraviglioso pensar di poter fare anche una sola mossa per mettere al tappeto l'avversario durante un incontro,il bullo della scuola o la mamma che insiste per farti fare i compiti.
Quando pratico questo sport sento di poter fare qualsiasi cosa,anche i compiti di matematica...è come se stessi un un altro mondo formato da me,i miei guanti e l'avversario da sconfiggere. Bisogna saper vincere, ma anche perdere con dignità.
L'importante non è rimanere in piedi ma avere la forza di rialzarsi dopo essere caduti.
M.M.A. resta e resterà il mio stile di combattimento preferito in assoluto.






IL RUGBY

Ecco tre famosi aforismi per un importante sport:
Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini. Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie. Il football è uno sport bestiale giocato da bestie.”
Henry Blaha

Stare al mondo è un casino. Con il rugby va un po' meglio.”
Pigio Pastonesi

Se la vita è un gioco, il rugby è una gran bella maniera di viverla.”
Mirko Petternella

LA STORIA
L’origine dello sport del rugby sta a metà tra la storia e la leggenda. È legata a un ragazzino di nome William Webb Ellis, che si trasferì per ragioni di studio da Salford alla città di Rugby, in Gran Bretagna. William, durante una partita di “big side”(così veniva chiamato il calcio) prese improvvisamente la palla con le mani e si diresse a tutta velocità verso la linea di fondo. Era il primo novembre del 1823 e nasceva il rugby.

LE REGOLE
Da allora questo avvincente sport andò incontro a molte modifiche, fino a arrivare alla versione attuale: l’avanzamento del pallone avviene o passandolo o calciandolo e il passaggio può essere effettuato solo indietro o lateralmente. Il punto viene ottenuto quando si segna una “meta”, cioè quando un giocatore riesce a superare la linea di fondo e a schiacciare la palla a terra. Il fallo laterale si chiama “touch” e consiste nel lancio della palla tra due giocatori (che devono saltare e prenderla) da parte della squadra che ha subito i “fuori”. Passaggio avanti, fuorigioco e altri falli sono sanzionati con un calcio piazzato o con una mischia di sei giocatori contro sei che si spingono cercando di prendere la palla, che il mediano inserisce tra di loro, usando solo i piedi.

IL COMMENTO DI FRANCESCO
Prima di tutto va specificato che questo sport, come d'altronde quello di Giulio, non può essere praticato da chiunque, bisogna avere il fisico adatto e ragionare nel modo adatto.
Quando gioco mi sento meglio quando i miei compagni mi dicono bravo o mi dicono che non importa se sbaglio, l'importante è che ci provi.
La prima volta che ho provato questo sport(rugby)è stata in I elementare e,vedendo che mi entusiasmava moltissimo ho proseguito nel praticarlo fino alla IV elementare e dopo due anni di pausa ho ricominciato in II media.
Questo sport mi affascina molto e lo trovo anche migliore del calcio,da diversi punti di vista; es: quando assisti ad una partita,al contrario del calcio,non ci sono poliziotti,ecc.,infatti non ci sono risse,manifestazioni,proteste...perché, in un certo senso tutte le botte se le danno già i giocatori in campo!
Quando mi trovo in campo,però è tutta un'altra storia rispetto ad assistere ad una partita dagli spalti.


INTERVISTA A FABRIZIO E REMO
I: Buon giorno Fabrizio, volevamo farti una domanda veloce: secondo te come e quanto era praticato il rugby quando eri un adolescente, rispetto a oggi?
F: Secondo me era più praticato,oggi invece i ragazzi preferiscono di gran lunga
sport come calcio, nuoto, ginnastica,ecc
I: Grazie di tutto,vediamo invece cosa pensa a riguardo Remo.
R: Ai miei tempi il rugby non era così praticato come ai tempi di mio figlio (Fabrizio), perchénon era ancora così diffuso in Italia, erano tempi di guerra, quelli della mia adolescenza e inoltre questo sport non era sviluppato ed articolato come adesso, anche dal punto di vista delle regole.
I: Grazie molte a entrambi!
F: Di niente,a te,arrivederci!


DI GIULIO R. & FRANCESCO A.

Nessun commento:

Posta un commento