Secondo
l’indagine ISTAT n. 49 del 2012, relativa all’anno 2011
(http://noi-italia.istat.it/fileadmin/user_upload/allegati/49.pdf),
“L’attività fisica concorre a migliorare la qualità della vita
ed è associata positivamente sia allo stato di salute sia alla
nascita di valori importanti come lo spirito di gruppo, la
solidarietà, la tolleranza e la correttezza, contribuendo così alla
realizzazione personale e allo sviluppo dei rapporti sociali”. Lo
sport è l'insieme di quelle attività fisiche compiute al fine di
intrattenere chi le pratica e chi vi assiste, serve inoltre a
potenziare o mantenere la forma fisica e a realizzare obiettivi
nella
competizione
attraverso l’abilità non
solo fisiche, per vincere
una gara, fare gol
ecc
,non si deve infatti essere solamente dotati fisicamente ma ci vuole
applicazione, costanza, determinazione.
Ai
ragazzi di oggi piace praticare sport sia singolarmente ,come nel
tennis, nelle arti marziali, nel nuoto, nel golf, nel bowling..., che
in squadra, come nel calcio (lo sport preferito in Italia), nella
pallacanestro, nella pallavolo...
Secondo
il CONI la classifica degli sport più praticati è la seguente:
1)calcio
e calcetto
2)sport
acquatici
3)ginnastica
4)sci
5)ciclismo
6)tennis
7)atletica
leggera
8)pallavolo
9)pallacanestro
10)body
building
Cercando
la parola ”sport” sui principali siti informativi, infatti,
troviamo quasi sempre pagine e pagine sul calcio o sul nuoto). Noi
in questi articoli vogliamo invece a parlare di sport meno conosciuti
in Italia ma non per questo meno interessanti.
M.M.A.
Con
questa sigla si intende la disciplina sportiva delle Arti Marziali
Miste, uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento
consente l'utilizzo sia di tecniche di percussione (calci, pugni,
gomitate, ginocchiate)sia di tecniche di lotta (proiezione,
leve,movimenti corpo a corpo).
Una
competizione di MMA inizia con il combattimento in piedi e può
proseguire a terra e gli atleti possono vincere ai punti, KO o per
sottomissione.
Il
termine deriva dal fatto che il formato è concepito all'origine come
punto di confronto fra differenti discipline; ma nel corso degli anni
queste discipline si sono mischiate, sia dalle tecniche che dalle
funzioni di ogni disciplina.
LA
STORIA
Le
odierne Arti marziali miste sono, nello spirito, le ultime eredi
della tradizione dell'antico pancrazio greco.
I
greci antichi introdussero questa disciplina nelle giochi olimpici
nel 648 a.C. , in
essa non solo si combinavano il pugilato e la lotta ma inizialmente
il regolamento era molto aperto consentendo agli atleti di usare
qualsiasi tecnica possibile per sconfiggere l'avversario.
Questo
sport si diffuse anche nella società romana.
Nel
393 a.C. Il re Teodosio,con un editto,proibì le festività pagane,i
giochi olimpici come i giochi circensi e anche i giochi dello stesso
Pancrazio.
LE
REGOLE
Negli
anni successivi, le MMA continuarono a diffondersi, svilupparsi,
arrivando ad ottenere un interesse capace di rivaleggiare con la
boxe e il pro-wrestling.
Anche
per questo motivo, dato che i combattimenti potevano risultare troppo
cruenti per un pubblico sempre più vasto, oltre che per preservare
la salute degli atleti, nella UFC prima e in altre organizzazioni poi
si aggiunsero progressivamente regole che limitavano.
I
vari tornei nati dopo il 1993 erano tutti identici nella sostanza di
base, ma introducevano via via piccole differenze nelle regole che li
differenziavano fra loro,in quasi tutti gli stati americani per
esempio divennero illegali competizioni di sport da combattimento che
non presentassero categorie di peso, protezioni minime e limiti di
tempo.
INTERVISTA
A GIORGIO PETROSYAN...
I:Ciao
Giorgio,prima di tutto volevamo farti i complimenti per la tua nuova
vincita a Torino,ma anche perché hai raggiunto 650 alunni che
vogliono imparare da te,che ne pensi?
G:Beh,
sono veramente molto felice di sapere che moltissime persone sono
venute per imparare da me,abbiamo anche battuto il nostro record in
Sardegna con 350 persone.
I:Tutti
volevamo sapere cosa pensi mentre combatti,mentre stai sul ring
davanti all'avversario forte o debole che sia.
G:Io non faccio attenzione a quanto sia forte ma il mio unico obiettivo,il mio unico pensiero è quello della vittoria,mentre combatto penso sempre che non devo lasciare un solo secondo libero l'avversario e non smetto di combattere fino alla fine,fino allo sfinimento.
G:Io non faccio attenzione a quanto sia forte ma il mio unico obiettivo,il mio unico pensiero è quello della vittoria,mentre combatto penso sempre che non devo lasciare un solo secondo libero l'avversario e non smetto di combattere fino alla fine,fino allo sfinimento.
I:tu
sei l'idolo di moltissime persone,ma chi era il tuo idolo quando eri
un ragazzo?
G:Non
saprei dire con esattezza,da piccolo guardavo molti film di
combattimento come quelli di Brus Lee,ma devo ammettere che i miei
veri idoli sono quelli tailandesi. Nel mio primo incontro ho avuto
l'opportunità di combattere con un fortissimo atleta tailandese,ma
avevo solo 17 anni,quindi poca esperienza mentre lui era il numero
uno in quel tempo e quindi aveva molta più esperienza di me,diciamo
che in quell'incontro ho sofferto molto ma non mi sono arreso,infatti
è stato lì che ho dimostrato di avere fegato.
I:Il
18 marzo avrai un incontro con un grande atleta, GIRO cosa ne pensi?
G:Devo
ammettere che GIRO è un atleta molto più alto e grosso di me e che
forse avrà qualche possibilità di vincere ma ripeto,io farò del
mio meglio e non gli lascerò un secondo libero neanche per fiatare.
I:Grazie
Giorgio,spereremo in te,ciao
G:Di
niente,grazie anche a te
COMMENTO
DI GIULIO ROMANO
Alcune
persone pensano che M.M.A. sia uno sport per persone
aggressive,violente,che vogliono scaricare la loro rabbia su qualcun
altro.
In
realtà è tutto il contrario. Secondo me,per praticare questo sport
bisogna essere pazienti,leali nei combattimenti,essere umili perché
c'è sempre qualcuno più bravo.
Questo
tipo di combattimento mi è piaciuto fin dall'inizio perché mi
sembrava meraviglioso pensar di poter fare anche una sola mossa per
mettere al tappeto l'avversario durante un incontro,il bullo della
scuola o la mamma che insiste per farti fare i compiti.
Quando
pratico questo sport sento di poter fare qualsiasi cosa,anche i
compiti di matematica...è come se stessi un un altro mondo formato
da me,i miei guanti e l'avversario da sconfiggere. Bisogna saper
vincere, ma anche perdere con dignità.
L'importante
non è rimanere in piedi ma avere la forza di rialzarsi dopo essere
caduti.
M.M.A.
resta e resterà il mio stile di combattimento preferito in assoluto.
IL
RUGBY
Ecco
tre famosi aforismi per un importante sport:
“Il
rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini. Il calcio è uno
sport da gentiluomini giocato da bestie. Il football è uno sport
bestiale giocato da bestie.”
Henry
Blaha
“Stare
al mondo è un
casino.
Con il rugby va un po' meglio.”
Pigio
Pastonesi
“Se
la vita è un gioco, il rugby è una gran bella maniera di
viverla.”
Mirko Petternella
Mirko Petternella
LA
STORIA
L’origine
dello sport del rugby sta a metà tra la storia e la leggenda. È
legata a un ragazzino di nome William Webb Ellis, che si trasferì
per ragioni di studio da Salford alla città di Rugby, in Gran
Bretagna. William, durante una partita di “big side”(così veniva
chiamato il calcio) prese improvvisamente la palla con le mani e si
diresse a tutta velocità verso la linea di fondo. Era il primo
novembre del 1823 e nasceva il rugby.
LE
REGOLE
Da
allora questo avvincente sport andò incontro a molte modifiche, fino
a arrivare alla versione attuale: l’avanzamento del pallone
avviene o passandolo o calciandolo e il passaggio può essere
effettuato solo indietro o lateralmente. Il punto viene ottenuto
quando si segna una “meta”, cioè quando un giocatore riesce a
superare la linea di fondo e a schiacciare la palla a terra. Il fallo
laterale si chiama “touch” e consiste nel lancio della palla tra
due giocatori (che devono saltare e prenderla) da parte della squadra
che ha subito i “fuori”. Passaggio avanti, fuorigioco e altri
falli sono sanzionati con un calcio piazzato o con una mischia di sei
giocatori contro sei che si spingono cercando di prendere la palla,
che il mediano inserisce tra di loro, usando solo i piedi.
IL
COMMENTO DI FRANCESCO
Prima
di tutto va specificato che questo sport, come d'altronde quello di
Giulio, non può essere praticato da chiunque, bisogna avere il
fisico adatto e ragionare nel modo adatto.
Quando
gioco mi sento meglio quando i miei compagni mi dicono bravo o mi
dicono che non importa se sbaglio,
l'importante è che ci provi.
La
prima volta che ho provato questo sport(rugby)è stata in I
elementare e,vedendo che mi entusiasmava moltissimo ho proseguito nel
praticarlo fino alla IV elementare e dopo due anni di pausa ho
ricominciato in II media.
Questo
sport mi affascina molto e lo trovo anche migliore del calcio,da
diversi punti di vista; es: quando assisti ad una partita,al
contrario del calcio,non ci sono poliziotti,ecc.,infatti non ci sono
risse,manifestazioni,proteste...perché, in un certo senso tutte le
botte se le danno già i giocatori in campo!
Quando
mi trovo in campo,però è tutta un'altra storia rispetto ad
assistere ad una partita dagli spalti.
INTERVISTA
A FABRIZIO E REMO
I:
Buon giorno Fabrizio,
volevamo farti una domanda veloce:
secondo te come e quanto era praticato il rugby quando eri un
adolescente, rispetto a oggi?
F:
Secondo me era più praticato,oggi invece i ragazzi preferiscono di
gran lunga
sport
come calcio, nuoto, ginnastica,ecc
I:
Grazie di tutto,vediamo invece cosa pensa a riguardo Remo.
R:
Ai miei tempi il rugby non era così praticato come ai tempi di mio
figlio (Fabrizio), perchénon era ancora così diffuso in Italia,
erano tempi di guerra, quelli della mia adolescenza e inoltre questo
sport non era sviluppato ed articolato come adesso, anche dal punto
di vista delle regole.
I:
Grazie molte a entrambi!
F:
Di niente,a te,arrivederci!
DI
GIULIO R. & FRANCESCO A.
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